Da oltre venti anni Il Fiorino è protagonista nei contest di tutto il mondo
Il Fiorino e i concorsi, una storia lunga vent’anni. È l’inizio degli anni Duemila, un periodo di grande cambiamento per il mondo e anche per il nostro Caseificio. È proprio in quella fase che decidiamo di intraprendere la strada dei concorsi come percorso per farci conoscere e per metterci alla prova. All’epoca l’Italia era terra di contest, se ne potevano contare veramente molti: il trofeo San Lucio, il Grolla d’ora, Formaggi d’Italia, Formaggi in rosa, Cheese of the year, Premio Roma, Italian Cheese Awards e altri. Oggi, almeno in Italia, i concorsi sono diminuiti molto.
Dopo essersi fatti le ossa, e aver conquistato numerosi premi, nei concorsi nazionali, abbiamo allargato gli orizzonti e ci siamo iniziati a confrontare a livello internazionale. Anche questa è stata una scelta precisa, motivata dal desiderio di essere giudicati da una giuria che non fosse solo italiana, ma avesse un respiro mondiale. Da questo punto di vista un modello eccellente è stato ed è il World Cheese Awards, dove i giurati vengono da tutto il mondo.
Obiettivo imparare per crescere
Ogni nostra partecipazione ai concorsi internazionali è stata sempre mossa dal desiderio di imparare e quindi di crescere. Vincere, è ovvio, non dispiace mai, anzi, ma la grande opportunità che abbiamo sempre visto nei contest, soprattutto internazionali, è stata quella di fare un passo in avanti nelle nostre conoscenze casearie, oltre che di farci conoscere.
Nel corso degli anni ottenere riconoscimenti da parte di giurie di altissimo livello è sempre stato un segno positivo, come sentirci dire “state andando nella giusta direzione”
Anche oggi ogni premio ci dice che la qualità della nostra produzione migliora ed è apprezzata.
L’esperienza ormai decennale nei più importanti concorsi nazionali e internazionali ci ha insegnato qualcosa di molto importante: nel nostro lavoro, ma diciamo nella vita in generale, si impara di più dalle critiche che dalle lodi. Ci vuole umiltà e intelligenza per crescere attraverso le competizioni, perché istintivamente verrebbe sempre voglia di difendere o giustificare il proprio lavoro.
Non si cresce con le lodi ma con le critiche
Ma quando si porta avanti un’impresa l’istinto va lasciato in secondo piano, meglio imparare, anche dagli errori. Del resto i primi critici dei nostri formaggi siamo proprio noi, e talvolta lo siamo in maniera ‘feroce’.
Nel giudicare un formaggio partiamo dall’aspetto esteriore, tocchiamo e guardiamo la crosta, lo apriamo e controlliamo la pasta, l’occhiatura, l’unghia e poi iniziamo a sentirne l’odore e il sapore. Tutto deve essere perfetto, altrimenti si riparte daccapo.
Partecipare ai concorsi significa anche mettere in campo un lavoro di squadra e una grande organizzazione
I concorsi si svolgono una volta all’anno, quindi dobbiamo avere il prodotto giusto con la maturazione standard giusta, non è semplice farla conciliare con le nostre produzioni. Soprattutto alle prime partecipazioni c’erano problemi legati alla logistica, sul come far consegnare i prodotti al concorso. Con il tempo, però, è grazie alla collaborazione dei nostri clienti siamo riusciti sempre a risolvere tutte queste problematiche.
Tutto deve essere perfetto, altrimenti si riparte daccapo
Ripercorrendo rapidamente alcune tappe della nostra presenza ai concorsi, uno di quelli che ricondiamo con più piacere è il trofeo San Lucio ottenuto l’1 maggio del 2007. È il primo concorso al quale abbiamo partecipato in occasione dei 50 anni della nostra azienda, quando, tra l’altro, eravamo in attesa di Sofia, la primogenita. Quando chiamarono per dirci che avevamo vinto il primo premio assoluto non gli credemmo e attaccai il telefono pensando uno scherzo. Era tutto vero.
Il premio al quale siamo più legati in assoluto? Quello che ci ha donato la città di Grosseto: il Grifon d’oro
Il premio al quale siamo più legati è quello che abbiamo ottenuto dalla nostra città, Grosseto, nel 2017: il grifone d’oro. Ci sono tanti motivi perché siamo così affezionati a questo riconoscimento: perché è giunto nel corso dei festeggiamenti dei 60 anni di attività e perché il territorio dove vivi che ti premia sconfessa una massima, di solito vera, che dice: “nessuno è profeta in patria”.